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Programma Dimagrante

Prima di analizzare come dimagrire e restare in salute occorre rendersi conto della situazione opposta al dimagrimento su scala mondiale. Secondo i dati forniti dall' OMS (organizzazione mondiale sanità) nell'anno 2008 circa un miliardo e mezzo di adulti (soggetti di età superiore ai 20 anni) erano affetti da sovrappeso. Di questi, ben 500 milioni erano affetti da obesità (200 milioni di uomini e 300 milioni di donne). Nonostante questo dato lo sport risulta poco praticato. La mancanza di movimento fisico (ipocinesi) può momentaneamente rallentare una parte degli enzimi deputati alla lipolisi, oltre che spostare il QR (quoziente respiratorio o funzionalità ossidativa) verso l'utilizzo dei carboidrati piuttosto che dei grassi . Secondo un rapporto fornito dall' Università di Cattolica le abitudini alimentari degli italiani sembrano peggiorate, fatta eccezione per la riduzione del consumo si grassi saturi come formaggi e insaccati, si è rivelato un aumento del consumo di dolci e snack salati ed una forte crescita del consumo di aperitivi alcolici , accompagnata dalla riduzione del consumo di alimenti poteici (carni bianche uova pesce) e di cereali integrali.
L' eccesivo peso corporeo porta ad una perdita di autostima, determina un fattore di stress oltre che una molteplicità di problemi nello svogimento delle attività quotidiane, lavorative e nelle relazioni sociali con la conseguente caduta, nella maggior parte dei casi, in una depressione motivata dal rifiuto del proprio corpo.
Alcuni dei motivi dell'aumento di peso sono categorici, o ereditari come il numero delle cellule adipose, la scarsa presenza di grasso bruno, si tratta di un tessuto adiposo ereditario sviluppato dall' infanzia in grado di influenzare il metabolismo dei lipidi (grasso bianco) in presenza di temperature molto fredde. Altri aspetti dell' aumento di peso invece, possono essersi sviluppati nel tempo per svariate cause, come l'assetto ormonale della tiroide, degli androgeni e del sistema nervoso simpatico, la sensibilità agli sbalzi glicemici e insulinici (glicemia alta è sinonimo di produzione di grasso), desensibilizzazione agli stimoli di sazietà a livelli di ipotalamo (serotonina cioè ormone del benessere viene a mancare) leptina (ormone della sazietà che si trova negli adipociti viene compromesso), alti livelli di stress (cortisolo ormone che impedisce la sintesi muscolare e promuove invece la lipogenesi), ricerca di gratificazione attraverso i carboidrati, squilibri alimentari sia qualitativi che quantitativi, presenza di eventuali allergie e intolleranze,  insoddisfazione e mancanza di autostima.
 

COME DIMAGRIRE

I grassi bruciano alla fiamma dei carboidrati. Qual'è la soglia critica?
 
Il ciclo di Krebs consiste in una serie di reazioni biochimiche di fondamentale importanza per il fabbisogno energetico delle cellule, da queste reazioni derivano i processi metabolici del nostro corpo.
Come ogni funzione metabolica anche il dimagrimento è un argomento complesso. Per capirlo appieno bisognerebbe studiare a fondo la fisiologia umana.
Brevemente possiamo dire che l'organismo è costituito da cellule,
nelle quali avviene uno scambio continuo tra energia spesa ed energia introdotta (cibo), senza energia non c'è vita.
La prima legge della termodinamica dice che nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. Questa legge ci può far capire che se assumo più calorie di quelle che consumo la risultante sarà aver preso peso e viceversa. In realtà l'argomento è molto più complesso poichè trasformare le calorie in riserva energetica (grasso o glicogeno) è molto più semplice che  riconvertirle da substrato a energia cioè ''bruciarle''. Dato che i grassi sono interpretati come ''scorta di energia non consumata'' perchè altro non sono, l'organismo cerca di salvaguardare questo ''cantiere'' calorifico per momenti di carestia e quindi ad utilizzarne il meno possibile a fini energetici, la legge del massimo equilibrio e minimo dispendio. Possiamo poi dire che mettere l'organismo in condizioni di stress non è mai funzionale a nulla, se ad esempio abbassiamo di troppo l' intake calorico con una dieta ipocalorica non otterremmo altro che un abbassamento del metabolismo di base oltre che ad un catabolismo della massa magra; il nostro organismo, sul principio della sopravvivenza, ha sviluppato fin dall' età primitiva la capacità di adattarsi  a qualunque cambiamento, alle situazioni avverse e ai periodi di carestia.
Il corretto equilibrio tra gli ormoni prodotti dal nostro corpo ( che seguono ritmi orari, giornalieri e stagionali), la nutrizione, l' attrività fisica, il riposo, generano stimoli che promuovono una sana e buona forma fisica. Il variare di uno di questi punti incide inevitabilmente anche sugli altri.
 

STRATEGIE

1 - Svolgere con costanza attività fisica aiuta inoltre a:
     .Migliorare il QR (quoziente respiratorio) per metabolizzare i grassi piuttosto che gli zuccheri
     .Avere la giusta motivazione nello scegliere uno stile di vita volto al movimento piuttosto che al comfort
     .Migliorare l' autostima
     .Aumentare il N.E.A.T (Non Exercise-Activity-Thermogenesis) consumo giornaliero in termini di calorie sulla termoregolazione
2 - Seguire una nutrizione sana, varia, e personalizzata sulle proprie caratteristiche, controllando sempre di non superare il proprio fabbisogno calorico
3 - Calcolare il proprio fabbisogno calorico BMR (metabolismo basale)  
4 - Concedersi dei momenti di relax e di riposo gratificanti, cercando di mantenere i propri ritmi naturali il più costanti possibile
6 - Avere una vita socio-affettiva.
 
L'allenamento deve generale stimolo. Lo stimolo crea un conseguente adattamento. La riultante sarà il miglioramento delle proprie capacità, dato dal tipo di allenamento eseguito.
 
Numerosi studi affermano con certezza che l’attività aerobica (via del ciclo di Krebs) non è l’unica via per ottenere il dimagrimento, altresì si rivela la via più lenta e forse obsoleta al calo di massa grassa. Un metodo più interessante dal punto di vista dello stimolo metabolico, è l'EPOC.
 
L'EPOC è l’interval training o resistance training (65 / 90 % FC Max) che si rivela funzionale nell'innalzare i valori di EPOC (excess post exercise oxygen consuption - consumo di ossigeno in eccesso post esercizio) che si traduce in un innalzamento BMR (metabolismo basale) persistente per parecchie ore dopo il termine della seduta.
L'EPOC è strettamente correlato all'intensità dell'esercizio più che alla durata (Phelan 1997, Melby 1993), rimane elevato dalle 16 alle 24 ore (Osterberg 2000) e promuove:
- risintesi ATP
- risintesi CP
- ossidazione di acido lattico in acido piruvico
- ossidazione di acido piruvico in glucosio
- risintesi di glicogeno da glucosio
- aumento temperatura corporea effetto termogenico
- produzione di adrenalina e noradrenalina effetto termogenico
- aumento della FC e della FR (frequenza respiratoria) durante l'allenamento
 

BIOTIPI

Ognuno di noi è uguale ma non identico
Il concetto della biodiversità spesso viene incompreso dalle persone. Solitamente non viene concepito che tutti gli esseri umani sono uguali e cioè possiedono tutti uno scheletro, un cuore, una mente, un pensiero, ma non identici. Infatti ciò che contraddistingue gli esseri umani sono le emozioni e i comportamenti che abbiamo acquisito nel corso della nostra crescita. Oltre alle capacità emozionali e ai comportamenti ciò che fa la differenza e ci contraddistingue veramente è il patrimonio genetico o genoma che risiede nel DNA. Il DNA si trova all’interno di ogni cellula del corpo umano ed è composto da cromosomi, che contengono tutte le informazioni genetiche che si trasmettono da un individuo all’altro. Ogni parte del DNA è formata da elementi più semplici, come se fossero gli anelli di una catena. Il DNA è la base fondamentale della vita.
‘’Il corpo dell’uomo ha in se stesso sangue e flegma e bile gialla e nera, e queste cose per lui costituiscono la natura del corpo, e a causa di esse soffre o è sano’’ Ippocrate (460-377 a.C.)
E’ un principio biotipologico che non esistono tipi puri, ma soltanto delle prevalenze più o meno accentuate. Il normo tipo si ha quando i quattro fattori e relative funzioni sono bene integrate tra di loro. Ippocrate, considerato il padre della medicina 460-377 a.C, tentò di applicare la teoria umorale, antico tentativo di provenienza occidentale basatosi sul fatto che in natura esistono 4 elementi fondamentali che costituiscono la realtà (terra, acqua, aria, fuoco), alla natura umana, definendo l'esistenza di quattro umori base, ovvero bile nera, bile gialla, flegma ed infine il sangue (umore rosso). La terra corrisponderebbe alla bile nera (o atrabile) che ha sede nella milza, il fuoco corrisponderebbe alla bile gialla (detta anche collera) che ha sede nel fegato, l'acqua alla flemma (o flegma) che ha sede nella testa , l'aria al sangue la cui sede è il cuore. A questi corrispondono quattro temperamenti (flegmatico, melanconico, collerico e sanguigno), quattro qualità elementari (freddo, caldo, secco, umido), quattro stagioni (primavera, estate, autunno e inverno) e quattro stagioni della vita (infanzia, giovinezza, maturità e vecchiaia). Il buon funzionamento dell'organismo dipenderebbe dall'equilibrio degli elementi, mentre il prevalere dell'uno o dell'altro causerebbe la malattia.


Temperamento nervoso, (cerebrale-atrabiliare) detto anche malinconico è il biotipo ipomisto
(Elementi caratteristici: bile nera, terra, milza, freddo, infanzia, primavera)
Solitamente freddoloso, è una persona mattiniera con calo di energia la sera, magro, astenico, debole, pallido, la cute è fredda-secca, lo sguardo poco espressivo, ha una certa lentezza nelle funzioni, con carattere pessimista e incline alla tristezza, forma corporea longilinea-minuta, struttura ossea longlinea-stretta, muscolatura filante-poco sviluppata, forma del viso triangolare, labbra fini-strette, spalle strette, bacino stretto-ossuto, torace longilineo-stretto, seni poco sviluppati, arti sottili e magri. Deposita grasso sottocutaneo dappertutto in maniera omogenea ma può presentare particolare accumulo a livello delle ginocchia. Normalmente è più frequente nel sesso maschile, è comunque il morfotipo più raro, presente circa in un 5% della popolazione. A livello ormonale presenta riduzione limitata di GH growth hormone (ormone della crescita), ma anche di TSH-ACTH-LH, e quindi anche di ormoni tiroidei cortisolo, e ormoni sessuali, e un’alta produzione di prolattina a causa di un alimentazione ricca di carboidrati e latticini che stimolano le produzione di prolattina inibitrice del GH e degli ormoni sessuali. Gli alimenti preferiti sono i latticini e dolci.

Temperamento bilioso collerico è il biotipo ipermisto
(Elementi caratteristici: bile gialla, fuoco, fegato, caldo, giovinezza, estate)
Solitamente caloroso, con livelli di energia alternati con tendenza a cali di energia, si presenta magro, con la cute olivastra e calda secca o grassa le funzioni neurovegetative sono rapide; dimostra intelligenza, con carattere volitivo, ambizioso e passionale, è magro asciutto, di bel colore, irascibile, permaloso, furbo, generoso e superbo, forma corporea armonica, struttura ossea longilinea, muscolatura ben rappresentata e delineata, forma del viso quadra, labbra ben disegnate, spalle larghe-rettilinee, bacino ben strutturato, torace armonico e punto di vita sottile, seni ben delineati, arti slanciati e ben modellati. E’ ugualmente rappresentato sia nel sesso maschile che in quello femminile. Normalmente dotato di un buon metabolismo tiroideo e un buon equilibrio ormonale, ma anche in seguito a stili di vita errati si altera e porta ad un rallentamento del metabolismo tiroideo con accumulo di grasso generalizzato in tutto il corpo, vengono risparmiati normalmente i polpacci. Gli alimenti che preferisce sono i carboidrati e la caffeina.

Temperamento linfatico o flemmatico è il biotipo ipolipolitico
(Elementi caratteristici: flegma, acqua, testa, secco, maturità, autunno)
Livello energetico freddoloso, grande energia e resistenza, va avanti anche quando è stanco. Presenta forme rotonde e flaccide, cute pallida-biancastra e fredda le funzioni neurovegetative sono ridotte e il carattere è solitamente riflessivo, beato, lento, pigro, sereno e talentuoso, forma corporea arrotondata, struttura ossea robusta, muscolatura consistente e tonica, forma del viso rotondeggiante, labbra larghe ispessite e pallide, spalle corte e cadenti, bacino largo e voluminoso, torace prevale la larghezza sulla lunghezza, seni apparentemente piccoli, arti apparentemente corti. E’ una morfologia quasi esclusivamente femminile, ma può essere presente anche nell’ uomo con alti livelli di ormoni estrogeni. Accumula grasso soprattutto sul sedere ma anche sui fianchi e sulla regione peritrocanterica cioè sulla parte esterna delle cosce. Preferisce i dolci e manicaretti vari, i cibi elaborati in particolar modo. E’ il biotipo che risponde peggio all’attività fisica e brucia meno i grassi a causa di una maggior presenza dei recettori alfa 2 nel tessuto adiposo. A livello ormonale si dice che è ipotalamo-vago-insulina dominante, cioè tende a rallentare il metabolismo tiroideo.

Temperamento sanguigno è il biotipo iperlipogenetico
(Elementi caratteristici: sangue, aria, cuore, umido, vecchiaia, inverno)
E’ un tipo caloroso, con notevole energia per tutto il giorno che tende a scemare in tarda serata. Le forme sono piene ma più toniche, forma corporea ben sviluppata, struttura ossea robusta e solida, muscolatura consistente e tonica, forma del viso tendente all’ ovale, labbra larghe-accentuate e rosse, spalle larghe e leggermente cadenti, bacino largo, torace ben rappresentato in altezza e larghezza, seni rotondeggianti, arti ben sviluppati e carnosi, cute rosa e calda è vitale nelle sue funzioni e ha carattere gioviale e impulsivo, risulta goloso e dedito ad una sessualità giocosa. E’ una morfologia più frequente nel sesso maschile ma relativamente presente anche nel sesso femminile. Accumula grasso prevalentemente al di sopra della vita, sulla schiena, stomaco e torace. Ama i cibi salati, cibi grassi anche i dolci, e le bevande alcoliche. E’ un tipo che costruisce molto grasso avente l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene dominante, con iperinsulinismo e poca tollerabilità degli zuccheri, oltre che ad una predisposizione alla sindrome metabolica.

Conoscere il biotipo di appartenenza ed adottare le adeguate strategie alimentari piuttosto che comportamentali significa avere metodo ed efficienza per ottenere un risultato dall’attività fisica.

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