Programma Muscolare
Il BODY SCULPTING è la disciplina che rappresenta al meglio l'idea del culto del corpo, e dell'esercizio fisico come principale fautore della bellezza umana.
In poche parole si potrebbe riassumere come la volontà di mantenere il proprio fisico asciutto e allo stesso tempo muscoloso, facile a dirsi molto meno a farsi. Il BODY SCULPTING è estremamente complesso e necessita di precisione e attenzioni quasi maniacali; il suo punto di forza sta in un'attività molto intensa e una grande cura nell'alimentazione.
Gli esercizi svolti puntano a tonificare i vari distretti muscolari attraverso l’utilizzo di sovraccarichi, prevalentemente manubri.
Per allenare i distretti muscolari piccoli, quali braccia e spalle, vengono svolti prevalentemente esercizi con i manubri mentre per i gruppi muscolari più grandi, come petto, dorso e cosce, si eseguono movimenti multi-articolari a corpo libero in grado di alzare notevolmente l’intensità dell’esercizio.
Il Body Sculpting è in grado di aumentare sensibilmente il metabolismo basale mentre le attività cardio tradizionali non riescono a farlo, poiché non stimolano in maniera adeguata la creazione di nuova massa muscolare. È attraverso l’incremento di tessuto muscolare e la conseguente diminuzione di grasso che si costringe l'organismo a consumare più calorie durante l’arco della giornata, anche quando non si svolge attività fisica o addirittura si è in fase di riposo.
Gli esercizi del Body Sculpting vengono svolti sempre in maniera lenta e controllata in modo da stimolare a dovere i tessuti muscolari senza gravare sulle articolazioni. La lentezza ed il controllo del movimento hanno un duplice effetto: da un lato prolungano il tempo di tensione muscolare, creando uno sforzo fisico più intenso, dall’altro riducono lo stress sui tessuti connettivi e articolari. Il numero di ripetizioni svolte per ogni singolo movimento varia da un minimo di 8 ad un massimo di 20-25, in funzione dell’esercizio svolto e del gruppo muscolare stimolato.
Distretti muscolari grandi come dorso e gambe sono in grado di sopportare uno sforzo maggiore e quindi un numero di serie maggiore, sino a 20-25. Il vantaggio del Body Sculpting è anche quello di ottenere buoni risultati in maniera relativamente veloce, dato l’alto livello di intensità con cui ci si allena.
Con il Body Sculpting è possibile riguadagnare una forma invidiabile in 4-8 settimane di lavoro programmato e ciclicizzato con progressi come tonificare i muscoli, aumentare il ritmo cardiaco dell’ allenamento e bruciare i grassi.
Meccanismi Fisiologici alla base
L' ipertrofia (tonificazione e rassodamento)
Occorre sapere che alla base di ogni movimento c'è un principio. Il principio dell'incremento muscolare è l'ipertrofia, altro non è che l'aumento della sezione trasversa del muscolo. Il muscolo è formato da tre sezioni (a partire dall' esterno epimisio, perimisio, endomisio). L'endomisio è scomposto prima in fasci e poi in fibre formate da numerosi filamenti contrattili detti miofibille. All' interno di queste, che agiscono all' impulso nervoso dato dai motoneuroni, troviamo i sarcomeri che si contraggono e si rilassano in base alla condizione.
Quando eseguiamo un movimento per più volte (prendiamo come esempio un
piegamento dell'avambraccio su braccio stile ''bicipiti'') le bande si accorciano e allungano velocemente portando più ossigeno e sangue in quel settore muscolare creando una sorta di aumento volumetrico, che però non ha nulla a che vedere con il principio dell'ipertrofia, è un volume destinato a svanire nel giro di poco. All' interno dei sarcomeri troviamo due filamenti proteici (actina e miosina) divisi da uno ione di calcio. Arrivato l'impulso nervoso l'energia fa liberare il calcio e i due filamenti si intrinsecano
tra di loro dando origine al vero e proprio 'atto meccanico'. L'ipertrofia è l' aumento della dimensione dei filamenti proteici, quindi più sarò in grado di stimolare alla crescita i miofilamenti proteici tanto più aumenteranno la dimensione le miofibrille di conseguenza le fibre e il muscolo nella sua totalità.
L' iperplasia (splitting delle fibre)
Prima di introdurre l' iperplasia è bene dire che per ottenere muscoli più tonici, attraverso l'ipertrofia, occorre prima che tutte le fibre muscolari (che chiameremo unità motorie) vengano attivate attraverso l'allenamento di forza (Fukunaga 1976). In un principiante la forza sarà sicuramente scarsa e quindi anche la capacità di attivare tutte le sue U.M (unità motorie) sarà inefficiente. Dopo un periodo di adeguata perparazione alla forza massima, il principiante avrà sviluppato una maggior forza nel gestire il carico massimo e quindi la capacità di reclutare tutte le sue U.M. sarà massimizzata.
Con il termine iperplasia delle fibre, intendiamo la genesi (split cells) di nuove cellule, a partire dalle cellule satellite iniziali di un muscolo. Fino a qualche tempo fa si credeva che fosse una caratteristica ristretta all' animale da esperimento, recenti ricerche hanno dimostrato come, con la metodica del Bodybuilding sia possibile aumentare la quantità di fibre muscolari fino al 14%. Questo aumento è imputabile sia allo splitting delle fibre, sia all' attivazione delle cellule satellite, in seguito ad uno stress indotto dall' allenamento di forza. Una volta attivate, esse infatti iniziano a dividersi e moltiplicarsi, per poi fondersi tra loro e generare nuove cellule. Il processo che a livello suppositivo potrebbe giustificare lo splitting della fibra è stato teorizzato dal prof. Margaria. Dopo un periodo di reclutamento di U.M. l'atleta avrà migliorato la componente nervosa e sarà in grado di aumentare la sezione trasversa del muscolo, con una differenza fondamentale, cioè la capacità di farlo con più sovraccarico, rispetto a prima, massimizzando così il risultato desiderato.
I Somatotipi
Achille De Giovanni medico italiano (Sabbioneta 1838-Padova 1916). Tra i maggiori clinici del suo tempo, sostenne l'opportunità di identificare le diverse caratteristiche individuali morfologico-funzionali, come base degli studi medici.
Per sviluppare la muscolatura ed asciugare il grasso occorre capire qual’ è il morfotipo di appartenenza. Si potrà quindi adottare le strategie indispensabili per ognuno volte allo sviluppo di una forte e robusta massa muscolare e un’invidiabile definizione.
Ectomorfo (Nervoso, ipomisto): classico metabolismo veloce, o leptosomico cordo-ectoblastico. Molto adatto a diete ipercaloriche e solitamente iperglicidiche, normo o iperlipidiche, ipoproteiche. Normalmente ha difficoltà ad aumentare di peso. La statura è superiore alla larghezza delle braccia estese, e la circonferenza toracica è minore della metà della statura; mediamente corrisponde alla struttura del longilineo o microsplancnico.In questo gruppo si individuano anche quelle tipologie che, secondo Pende 1950, si denominano longilinei stenici
(Con statura superiore alla media, muscolo tonico ma peso basso, leggero ipertiroidismo con temperamento biliare) e longilinei astenici (l’altezza non è superiore alla media, ma le caratteristiche sono comunque longilinee; costituzionalmente è un ipoteso con rialzi pressori emotivi e tendenza all’ipoglicemia).L’ ectomorfo presenta nella media una predominanza nel sistema simpatico.
Il sistema simpatico ha un azione lipolitica, che si esercita prevalentemente a opera delle catecolamine (adrenalina e noradrenalina), liberate dalle fibre nervose che innervano gli adipociti, e dalla midollare delle ghiandole surrenali attraverso gli stimoli pervenuti alle fibre dei nervi simpatici. La conseguenza è un aumento del rendimento, con innalzamento del metabolismo; il cuore ha un accelerazione e una vasosostrizione periferica (vasodilatazione muscolare), con tachicardia e ipertensione.L’adrenalina risparmia L’ adrenalina risparmia l’utilizzo di glucosio, stimola la lipolisi e inibisce la secrezione di insulina.
Mesomorfo (Bilioso, ipermisto): rappresenta il metabolismo ottimale e bilanciato, o atletico meroblastico; per questo motivo la sua dieta è equilibrata e risponde mediamente alla classica suddivisione 20-20-60 di grassi,proteine, carboidrati.Risponde discretamente agli stimoli sia per l’aumento sia per la diminuzione di peso. Scheletricamente è equilibrato e corrisponde al normolineo, o normosplancnico. I mesomorfi hanno solitamente un ottimale equilibrio fra azione del sistema simpatico e parasimpatico.
Endomorfo (Sanguigno, Linfatico, Iperlipogenetico, ipolipolitico): è conosciuto come il ‘’metabolismo lento’’, o picnico endoblastico; per questo la sua dieta è tendenzialmente ipocalorica, anche rispetto al mesomorfo, ma sopratutto è iperproteica, normolipidica e ipoglucidica. Aumenta facilmente di peso ma sopratutto di grasso.
La statura è uguale o minore alla lunghezza delle braccia stese, la circonferenza toracica è maggiore della meta della statura; strutturalmente si identifica con il brevilineo o con il megalosplancnico. Secondo Pende si identificano due tipologie: i brevilinei astenici (con aspetto infantile e arti corti; tende all’ iperinsulinismo, ipotiroidismo e iposurrenalismo con probabile ipogonadismo) e brevilinei stenici (minore tendenza all’obesità rispetto all’astenico; i lineamenti sono marcati, la mascella forte e la muscolatura sviluppata; si manifesta spesso ipercolrtoslemia con un insufficienza tiroidea relativa, ma con una buona efficienza sia gonadica che surrenalica). L’endomorfo ha mediamente una prevalenza del sistema denominato parasimpatico.
Il sistema parasimpatico esercita un azione ipertrofica, agendo primariamente su due fattori come l’aumento dell’insulina e il conseguente aumento dei substrati derivati da un ottimale funzionamento dei processi digestivi. Questi sono attivati dai nervi vaghi che portano ad una maggiore secrezione di gastrina e secretina, che favoriscono di digestione e assorbimento. Il sistema parasimpatico ha una sorta di antagonismo funzionale a quello simpatico: determina un risparmio energetico e un anabolismo; il cuore subise un rallentamento con una vasodilatazione periferica (bradicardia e ipotensione). In realtà il sistema è ancora più complesso e finemente regolato grazie ai diversi recettori adrenergici e colinergici, che in molti casi hanno effetti opposti (ad esempio, i beta3 adrenergici sono lipolitici mentre gli alfa2 sono antilipolitici.)